La prima cosa da fare e da vedere dopo aver lasciato Otranto è dirigersi nei dintorni, a sud-est verso la cava di bauxite: un canyon di laterite che un tempo era una cava di alluminio e ora ha acque verdissime. Questo “Piccolo Grand Canyon” si trova su un terreno privato, ma è facilmente raggiungibile partendo da Otranto dal porticciolo, percorrendo via Orte e girando a sinistra pochi metri in direzione di Orte dopo il secondo spartitraffico.
Dall lago potrete camminare verso la magnifica Baia dell’Orte, qui fare un bel bagno prima di continuare ad esplorare la costa a sud della città, che si estende lungo un alto paesaggio roccioso ricoperto di fichi d’India e arbusti mediterranei, costellato di torri di avvistamento abbandonate e ginestre.
Si prosegue per circa 10 km e si raggiunge Punta Palascia (spesso chiamata Capo d’Otranto), il ramo più orientale dello stivale, a circa 70 km dall’Albania (visibile in assenza di nebbia). Solitamente gli escursionisti decidono di percorrere una decina di chilometri, partendo dall’ex Cava di Bauxite e seguendo un sentiero che costeggia il mare fino ad una piccola gola, che si collega ad una strada asfaltata che porta al faro. E’ un luogo di grande interesse, dove geograficamente finisce l’Adriatico e inizia lo Ionio (alcuni pensano che le acque di questi due mari si uniscano a Santa Maria di Leuca).
Nei dintorni di Otranto da vedere Porto Badisco un angolo naturale tra i più belli
Seguendo la strada sterrata fino al faro, attraversa ripide spiagge rocciose (sempre vuote), saltando di masso in masso potrai tuffarti nelle acque azzurre (il fondale è roccioso), sarà uno dei bagni più selvaggi del mondo, da evitare se c’è vento, perché in questo caso la corrente è troppo forte. Sulla stessa costa, c’è Torre del Serpe, un tempo la parte verticale di una torre intrecciata con serpenti che è diventata il simbolo di Otranto. La si incontra prima di dirigersi verso Porto Badisco, un ottimo posto dove le persone vengono qui per due motivi: ricci di mare (quando non c’è il fermo) e immersioni.
Anche se in realtà per Porto Badisco c’è un’altra strada, una passeggiata di 8 km, che richiede dalle 4 alle 5 ore per essere completata, si snoda attraverso uno splendido scenario costiero, ma a causa dell’incertezza del percorso, è consigliato solo a coloro che hanno un buon senso dell’orientamento. Nei pressi di Porto Badisco si trova una grotta naturale chiamata Grotta dei Cervi, ricca di petroglifi con scene di caccia e simboli magici. Scoperta nel 1970, è oggi inaccessibile a causa del degrado dei disegni dovuto alla presenza dei visitatori, ma si sta valutando l’idea di allestire una saletta per esporre le fotografie di queste straordinarie testimonianze neolitiche.
Nell’entroterra si trova il monastero di San Nicola di Casole, un tempo tempio della cultura salentina, fondato da Boemondo I d’Antiochia, poi donato ai monaci basiliani. A ovest, a circa 4 km da Otranto, vale la pena fare una gita a Giurdignano per vedere il famoso Dolmen Li Scusi che si trova in aperta campagna nel fondo Scusi, sulla via che da Minervino di Lecce conduce a Uggiano la Chiesa.