Sono cinque i prodotti tipici del GARGANO per i quali Slow Food ha attivato altrettanti "presidi": il caciocavallo podolico del Gargano, gli agrumi del Gargano, l'anguilla di Lesina, la fava di Carpino e la carne di vacca podolica, ecco cosa mangiare nel Gargano durante la vacanza.
Altri prodotti tipici del Parco del Gargano da assaggiare oltre a quelli già elencati sono: le Alici nere di Vieste, il Pane di Monte Sant'Angelo, la Muscisca (carne di pecora o capra), Mozzarella di bufala, Orecchiette, Ostie piene (dolce), Farrate (dolce), Poperati (dolce), Olio extravergine di oliva.
Gli animali autoctoni sono: ** la Capra Garganica e la *Vacca Podolica.
I Presidi di Slow Food nascono con lo scopo di recuperare e salvaguardare le piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale e dal degrado ambientale. Anche se questa certificazione non è ufficiale (è assegnata da un comitato scientifico di Slow Food), i criteri di definizione sono simili a quelli di certificazioni come IGP e DOP.
Autentici tesori del gusto, per i quali sono stati formulati atti di adozione per tutelarli dal rischio di scomparsa. I cinque prodotti selezionati da Slow Food sono stati inseriti nell'Atlante dei prodotti tipici dei parchi italiani insieme ad altri 194 prodotti. Un modo, questo, per riscoprire e valorizzare il ricco patrimonio eno-gastronomico del Gargano e delle aree protette italiane.
**Capra Garganica è particolarmente rustica, perfetta per crescere libera, brucando nei pascoli più aridi e nelle stoppie. Si riconosce facilmente grazie al pelo nero corvino e lungo, e alla testa voluminosa e tozza, con un ciuffo sulla fronte e una lunga barba sotto il mento.
Le corna sono importanti e si aprono lievemente verso le punte, descrivendo un arco. È una razza sia da carne che da latte. I capretti sono molto ricercati durante le feste di Natale e di Pasqua mentre è tradizione de! mese di agosto cucinare (alla brace o in umido) la carne delle capre giunte a fine carriera (la stessa, inoltre, può essere tagliata a striscioline ed essiccata per produrre la Muscisca). Dal latte si ricavano caprini, cacioricotta e una delicatissima ricotta fresca.
* La vacca podolica È considerata la più rustica tra le razze italiane. Sul Gargano la troviamo allo stato brado sulle alture di Rignano Garganico, Monte Sant'Angelo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Mattinata, Carpino e nella tenuta di Santa Tecla a Vieste. Attualmente nel Parco Nazionale del Gargano sono 350 i capi iscritti al Libro Genealogico, e altri 300 capi sono in via di registrazione. La vacca podolica proviene dalla Podolia (regione dell'Ucraina) con l'invasione barbarica. Dopo la caduta dell'impero Romano si è sviluppata lungo la costa dell'Adriatico dal Veneto alla Puglia garganica.
(Fonte Parco nazionale del Gargano)
Il Parco Nazionale del Gargano insieme alle aziende agricole ed agrituristiche del territorio ha istituito "Biogargano", un consorzio misto, nato con l'obiettivo di valorizzare e promuovere i prodotti tipici e quelli da agricoltura biologica dell'area del Gargano.
Il Gargano offre una grande varietà di paesaggi, di ambienti e di biotipi, sia naturali sia selezionati dall'uomo. Ricco e interessante è il patrimonio zootecnico che oltre alla bovina Podolica va ricordata la capra Garganica dalla carne conservata si ricava la Muscisca o Mischiska, salata e aromatizzata. La riviera garganica, in passato era uno dei principali luoghi di esportazione di agrumi, di cui si coltivavano varietà esclusive: il melangolo dolce, l'arancia Bionda e la Duretta del Gargano, il limone Femminiello del Gargano. Dopo una lunga crisi la produzione è ripresa, per iniziativa del Presidio Slow Food. Nel Gargano come in tutta la Puglia, la coltura legnosa prevalente è quella dell'olivo. Le olive della varietà Ogliarola Garganica sono la componente principale (almeno il 70%) di uno degli oli extravergine in cui si articola la Dop dell'olio Dauno, che può avvalersi della menzione geografica Gargano. In questo territorio della bio-diversità mediterranea non può mancare la vite, anche se la vitivinicoltura garganica è ormai ridotta. Negli anni passatii questi vitigni rappresentavano un'importante risorsa economica: il più pregiato dei vini del Gargano era il Moscato, servito alla tavola dei Borboni. Altri vitigni sono da ricordare i cosiddetti "vini di Vico" (a bacca rossa il macchiateli, il vino d'Aneli, il vino di Mastrociani, il pampanone a bacca bianca il nardobello), altri ancora per i "vini di Monte Sant'Angelo" (il rosso neretto, uno dei più antichi, sicuramente autoctoni). Infine, a Monte Sant'Angelo si sfornano una delle tante varianti dei celebri pani pugliesi e le ostie piene che si affianca ai taralli, ai poperati, alle cartellate, ai mostaccioli e ad altri tipici dolci.
Distese di ulivo ammantano la piana di Macchia e Mattinata.
Le ricette di ieri per conoscere i profumi e i sapori del Gargano in tavola, con i piatti della tradizione
Gli ingredienti naturali e genuini nella formazione dei piatti viestani sono: il pane, la pasta fresca, l’olio extra vergine di oliva, le verdure selvatiche, i prodotti del mare
Il caciocavallo podolico è un formaggio che si ricava da vacche podoliche allevate allo stato brado.
Ristoranti affacciati direttamente sul mare come Lido Pelikano o posizionati nel centro storico come ‘Al Dragone’ o il ristorante ‘Al Duomo’.
Le diverse pietanze rappresentano la valorizzazione dei prodotti tipici del Gargano e l’esaltazione di una tradizione gastronomica centenaria.