Cosa vedere a Taranto e provincia

Da vedere la gravina di Ginosa in provincia di Taranto

Dune di sabbia fine ricoperte da fitti e profumati cespugli mediterranei che lentamente scivolano verso il mare cristallino questa è  la bellezza della costa ionica,  un motivo in più per vedere la provincia di Taranto!

Burroni incrinati, cumuli di rocce,  i fichi d’India e capperi tra centinaia di piante medicinali,  chiesa rupestri con affreschi medievali e case scavate nella roccia:  questa è la meraviglia dell’entroterra della Magna Grecia.

Paesaggi di incommensurabile bellezza, spesso protetti da aree protette e parchi, il più importante dei quali è il Parco Regionale delle Gravine dell’Arco Ionico,  che tutela l’unicità di questi enormi archi e alti fossati che come un grande anfiteatro, circondano il territorio tarantino fino ad arrivare sulle coste del Mar Ionio.

L’accoglienza degli agriturismi e delle masserie, più a sud verso la Murgia Tarantina rendono questo territorio il santuario perfetto per coloro che cercano pace e tranquillità.

Un pezzo di terra legato al passato con la produzione di vino e ceramiche,  senza rinunciare a nuovi  progetti  per un futuro diverso con molteplici interventi:  rafforzando il patrimonio storico e culturale.  Purtroppo Taranto, rimane ancora un centro imprigionato nel passato industriale pur avendo la fortuna di affacciarsi sul Mediterraneo  con un sito di  straordinario impatto visivo.

Cosa vedere in provincia di Taranto con un itinerario di 3 giorni

Nel primo giorno siamo partiti da Taranto,   a cui abbiamo riservato poco tempo, una visita al Museo Archeologico Nazionale e via, a poche ore di distanza, abbiamo raggiunto la costa dello Ionio dove il cielo limpido e l’aria pulita ci accoglie. Abbiamo visto il sistema di dune che corre tra i porti turistici di Marina di Pulsano e Marina Di Lizzano.

Una sosta in masseria

Poi una sosta tra gli ulivi, nella magica atmosfera dell’ Antica Masseria Jorche (tel. 0999573355/3295886434;  www.jorche.it;  Torricella). Non c’è ospite che non se ne vada a malincuore da questa bella masseria immersa tra gli ulivi, l’accoglienza, la buona cucina, i panzerotti e il pisolino sull’amaca al ritorno dal mare.

Nel secondo giorno proseguiamo verso sud, dritto per Manduria, dedicando il mattino alla visita alle Mura Messapiche e al Museo della Civiltà del Vino Primitivo tra una degustazione e un pranzo tipico.

Di pomeriggio shopping a Grottaglie in un laboratorio di ceramica. Poi acceleriamo un po’ per raggiungere la Masseria Quiut Deus in tempo per godersi la luce del tramonto in giardino per andare poi a dormire dopo una deliziosa cena a La Cuccagna.

Il terzo giorno, dopo una nuotata in piscina e visitato l’insolito Museo della Civiltà Contadina proseguiamo per Massafra in visita alle gravine, i santuari, le chiese rupestri e gli affreschi medievali della zona.

A seguire, anche un’indimenticabile cena al Falsopepe (tel. 0998804687/3480420541; www.falsopepe.it; ), pernottando poi alla Masseria la Bruneta.
Oggi, nel quarto giorno, abbiamo continuato verso nord-ovest e ci siamo fermati quasi immediatamente alle Grotte di Dio a Mottola. Ci dirigiamo, a breve distanza, verso Palagianello, da Masseria Petrino sede di uno dei migliori ristoranti della Puglia. E ora, ultimo ma non meno importante, al canyon di Ginosa uno dei più importanti dell’intero territorio delle Murge. Per concludere una cena nel ristorante tipico macelleria-rosticceria di Franco Dragone.

Qui finisce il viaggio.