LE STELE
Le stele dei Dauni sono monumenti antropomorfi in pietra calcarea di produzione garganica. Lavorate in lastre rettangolari, presentano tutte le superfici visibili decorate ad eccezione del bordo inferiore. Questa caratteristica conferma l'ipotesi che venissero piantate dai Dauni verticalmente nel terreno. Esse rappresentano schematicamente una figura umana, forse il defunto, con un abito decorato sui bordi con disegnigeometrici e addobbato con particolare ricercatezza. Il corpo, completato sempre da una testa e dalle braccia ripiegate sul petto, mostra oggetti di tipo ornamentale o legati al ruolo del guerriero. Essi, usati secondo uno schema ben definito e ripetitivo, frutto di una specifica scelta, consentono di suddividere le stele in due categorie: stele con ornamenti e stele con armi. Sulle prime,
il collo, idoneo a sostenere una testa di forma allungata ricavata dalla stessa lastra che costituisce il busto, risulta decorato con collane mentre, al di sopra delle braccia, sul lato sinistro, sono visibili fibule. Esse variano tipologicamente sui vari esemplari in relazione ai differenti periodi di lavorazione delle stele; infatti, il processo di schematizzazione che gradualmente influenza le tecniche di esecuzione e decorazione delle stele, è riscontrabile anche per le fibule. Completa le stele con ornamenti una cintura più tosto larga, con decorazioni geometriche, della quale pendono nastri di forma rettangolare. Nelle stele con armi, caratterizzate strutturalmente da spalle diritte, il collo viene lavorato con un foro centrale destinato ad alloggiare il perno che sorregge la testa tonteggiante, lavorata separatamente e poi innesta sul busto. Le braccia, ripiegate sul petto, terminano con mani in mezzo alle quali è inciso uno degli elementi che costituiscono la panoplia del gueriero: il pettorale di forma rettangolare con i lati lunghi semilunati. Al disotto delle braccia pende, in posizione trasversale, una spada con impugnatura e craciera riposta in un fodero. La parte posteriore della stele con armi viene occupata da uno scudo di forma circolare variamente decorato. Per entrambe le categorie di stele completano gli spazzi liberi, raffigurazioni di individui, animali e scene in cui spetta il compito di raccontare, attraverso un linguaggio per immagini, abitudini di vita, credenze religiose e rituali funerari daunio. Il ritrovamento delle stele è avvenuto su quasi tutto il territorio daunio, ma gli esemplari più completi e ricercati nelle decorazioni provengono dalla località di Cupola-Beccarini e Salapia e sono ascrivibili al VIII-VI sec. a.C..
Il loro recupero, iniziato casualmente a partire dagli anni Sessanta durante lavori agricoli, trova in Silvio Ferri un attento studioso. E' a lui che si deve un'esegesi ricca di spunti, che ancora oggi rappresentano oggetto di studio per ricercatori e archeologi impegnati a interpretare correttamente i reperti Dauni mai ritrovati nei contesti originari. Questa condizione porta a supporre un riutilizzo della lastra, per scopi diversi da quello iniziale, già a partire dalla romanizzazione della Daunia, iniziata alla fine del IV secolo a.C..